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Casale Monferrato

“I serial killer dell’anima”, questa sera alla

Manica Lunga del Castello

Intervista all’autore a Cinzia Mammoliti autore dell’omonimo libro (edizioni Sonda).
CASALE MONFERRATO – I serial killer dell’anima è il titolo della serata divulgativa che questa sera, a partire dalle 21, nella Manica Lunga del Castello Paleologo organizzano Zonta club ed assessorato alle pari opportunità del Comune. E’ un appuntamento che rinnova la collaborazione nata nel dicembre scorso per l’interessante iniziativa che si era svolta in piazza Mazzini, quando furono esposte 117 paia di scarpe femminili a ricordare le vittime del 2012. Relatore della serata sarà Cinzia Mammoliti, criminologa e docente di psicologia per la Scuola superiore di amministrazione dell’Interno, autrice del libro “I serial killer dell’anima”, Edizioni Sonda, alla quale abbiamo chiesto di anticipare alcuni temi che verranno trattati.Quale è stata la motivazione che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro nasce dal desiderio di fornire a tutte le donne vittime di violenza un’arma vera e propria per sottrarsi a quei subdoli abusi psicologici cui  ricorrono i manipolatori relazionali. Mancava, a mio parere, uno strumento che codificasse e desse un nome ad un fenomeno che non solo è moltto difficile a spiegare a parole ma che spesso è di difficile individuazione. Poichè la violenza psicologica è una piaga sociale che invade tutti i settori dela vita e poichè le vittime spesso si colpevolizzano e si stendono stupide per aver subito, ho deciso di strutturare un manuale di autodifesa che potesse consentire l’individuazione del fenomeno offrendo anche tecniche per fronteggiarlo.


Chi sono i serial killer dell’anima?
Sono individui crudeli, pericolosi, anaffettivi, privi di empatia e incapaci a provare rimorso o senso di colpa, che si aggirano nel mondo a caccia di prede da annientare psicologicamente, difficilmente riconoscibili perché indossonano una maschera che serve loro ad agganciare le vittime.

Quali strumenti si hanno per contrastarli?
Innanzitutto individuarli. E’ la cosa più difficile perchè si camuffano molto bene e sono camaleontici. Cercare poi di riconoscere la dinamica soffocante che creano e porta la vittima ad avere sempre bisogno del loro riconoscimento ed approvazione. Anche questa è un’operazione complessa che richiede la lucidità che il manipolatore tende a togliere non appena gli è possibile creando confusione e destabilizzando. Imparare a conoscere ed ascoltare il proprio sistema di allarme.
Le parla di paure e sensi di colpa che concorrono a peggiorare la situazione. Non ritiene sia ricorrente vedere diventare nel senso comune, il carnefice vittima e la vittima carnefice ?
Si capita spesso nelle relazioni cosiddette “perverse” come quelle che descrivo nel libro. Ma spesso la trasformazione della vittima in carnefice costituisce solo un  meccanismo di difesa, noto in psicologia come “Identificazione con l’aggressore”, attraverso il quale la prima, non sapendo come fronteggiare la violenza che subisce, finisce con l’identificarsi con il suo aggressore, assumendone modi e comportamenti.  Dunque solo una delle innumerevoli strategie di coping che la vittima cerca di adottare per fare fronte all’imprevedibilità e intermittenza dell’incubo che vive.

Qual è il ruolo che possono avere i nuovi media (giornali on line, social network, internet) nelle tecniche di manipolazione?
Enorme. Siamo sempre stati manipolati dal sistema: politica, religione, moda,  pubblicità. Siamo in un sistema che tende alla manifestazione ed all’appiattimento del pensiero oggi più che mai. I nuovi media riescono a penetrare in maniera ancora più invasiva rispetto ai precedenti e fare maggiore proselitismo  e conseguente gragariato.

Essendo questa sera a Casale Monferrato, la domanda è inevitabile: ha avuto la percezione di una “violenza dell’anima” esercitata nella vicenda Eternit?
La vicenda Eternit mi ha molto colpita, anche perchè io sono affettivamente molto legata a Casale. I miei migliori amici vivono qua e se penso che sotto il profilo della salute questa città sta ancora pagando le conseguenze mi ribolle il sangue. Certo che riconosco una violenza in questa vicenda.  Centinaia le vittime dirette ed indirette. Una violenza che per molti anni ha avuto conseguenze fisiche letali  e devastanti sotto il profilo psicologico.
15/02/2013