Diventare criminologo/a
La professione di criminologo/a, fino a poco tempo fa quasi del tutto sconosciuta nel nostro Paese, è nell’ultimo decennio salita alla ribalta anche per via di trasmissioni televisive che, pur fornendone spesso un’immagine distorta e fuorviante, ne hanno favorito la diffusione attirando la curiosità dei più giovani.

In cosa consiste questa professione precisamente?
Dobbiamo considerare che la criminologia è una scienza empirica che si basa su un’attenta e meticolosa osservazione dei fatti.
Il criminologo osserva e analizza tutto quello che verte intorno all’azione delinquenziale: dalla personalità del reo a quella della vittima, all’analisi del contesto, valuta la pericolosità sociale e la possibilità di recidiva, ipotizza e struttura interventi di riabilitazione; oppure lavora sulla scena del delitto ma allora si tratterà, in nove casi su dieci, di personale appartenente alle Forze dell’Ordine specificamente addestrato; oppure è meno operativo e si occupa solo di ricerca e allora scrive e spesso insegna in Università.
La S.I.C. (Società Italiana di Criminologia)
Partiamo dal presupposto che ad oggi non esiste ancora un Ordine di Criminologi analogo a quello che hanno per esempio Psicologi e Avvocati
Un’importante certificazione è costituita dall’appartenenza alla SIC (Società Italiana di Criminologia) che raccoglie perlopiù professionisti veri del settore il cui lavoro sul campo sia stato ampiamente riconosciuto da esperti.
Si tratta di un minimo di garanzia considerata l’invasione di millantatori e millantatrici in questo ambito.
Caratteristiche che dovrebbe possedere un/a buon/a criminologo/a?
Al di là degli studi che deciderete di intraprendere, non essendoci un Ordine manca un iter obbligatorio, occorre partire dal presupposto che l’attività del criminologo è prima di tutto una competenza, una competenza per la precisione che richiede numerose conoscenze multidisciplinari e abilità personali.
Vediamo quali caratteristiche specificamente deve avere un criminologo per poter operare in un settore così delicato.
Deve trattarsi innanzitutto di una persona estremamente equilibrata, strutturata e risolta doti che si rivelano molto utili a mantenere un centro quando si ha a che fare con la sofferenza delle persone o si deve entrare nel lato più oscuro e perverso della mente umana. Sembra scontato ma vi garantisco che di persone equilibrate e in pace con loro stesse in giro ce ne sono poche.
Per svolgere al meglio questa attività, più che per altre, è necessario, dunque, aver fatto un importante lavoro su di sé perché altrimenti il rischio burnout, quella forma di stress grave che investe determinate categorie di operatori tra quali medici, insegnanti e Forze dell’ Ordine può diventare alto.
Anche un’innata alta tolleranza allo stress aiuta molto. Spesso si lavora in condizioni estreme, senza orari o con orari sballati, ciò può determinare nervosismo, aggressività e tendenza alla conflittualità, tutti effetti poco compatibili con una vita relazionale soprattutto familiare.
Una grande elasticità mentale e l’altro requisito fondamentale per esercitare questa professione che più di altre si fonda sulla possibile fallacia delle interpretazioni di un fenomeno. Sia che si ragioni intorno a un omicidio o a un reato di qualunque altro tipo bisogna esser pronti ad analizzare il caso prendendo in considerazione ogni minimo dettaglio, sempre pronti a ribaltare eventualmente il proprio punto di vista.
Ottime capacità d’ascolto e di osservazione completano il profilo di un potenziale buon criminologo. Si tratta di doti imprescindibili senza le quali l’analisi dei fenomeni diventerebbe approssimativa o impossibile.

Ambiti operativi
Si può operare:
- in ambito forense o giudiziario come periti;
- entrare tramite concorso nelle Forze dell’Ordine e specializzarsi in materia;
- in ambito educativo, sanitario o riabilitativo nei Centri di recupero e nelle Comunità;
- negli Istituti Penitenziari occupandosi del trattamento;
- nelle Università come ricercatori o Docenti;
- in proprio, diversificando la propria attività, come ho fatto io.
La mia esperienza
Per quel che riguarda la mia personale esperienza, partendo dall’attività di educatrice che operava con adulti e minori fortemente disadattati, cominciai a osservare e analizzare le dinamiche di abuso tipiche di certi nuclei familiari e approntare con appositi staff di operatori progetti di prevenzione e recupero.
Avevo poco più di trent’anni, una laurea in Giurisprudenza con tesi in Criminologia, cui avrebbe fatto seguito un po’ di tempo dopo, una specializzazione in Criminologia e Psicopatologia Forense e tanta voglia di aiutare persone bisognose dopo un po’ di anni trascorsi a fare l’impiegata in un paio di aziende dalle quali ero letteralmente scappata.
Coordinatrice di un Centro di Aggregazione Giovanile dell’hinterland milanese che raccoglieva ragazzi con problemi di droga e dipendenze varie mi focalizzai sull’ analisi del collegamento tra maltrattamenti in famiglia e tendenza a delinquere o a diventare vittime perché spesso si tratta delle facce diverse di una stessa medaglia.
Non impiegai molto a capire che le forme di violenza in assoluto più diffuse e difficili da trattare si trovano in ambito familiare e non solo tra coniugi ma anche tra genitori e figli, fratelli e sorelle e così via.
Mi sono così creata una personale nicchia di approfondimento che mi ha vista dapprima nei ruoli di educatrice, poi di formatrice e conferenziera, ho portato in giro per l’Italia diversi progetti di prevenzione riguardanti la violenza psicologica e la manipolazione relazionale che c’è a monte, individuando un nesso del quale in Italia fino ad allora nessuno aveva ancora parlato in maniera divulgativa, infine di criminologa.
Ho iniziato a scrivere libri e ho avuto la fortuna che il mio primo, pubblicato nel 2012, diventasse un best seller, I serial killer dell’anima, ed. Sonda: un’analisi sistematica dell’abuso emotivo e delle sue conseguenze. Sull’argomento in Italia non c’era ai tempi quasi nulla.
Poiché scrivere mi piace ho scritto altri libri e articoli, fatto ricerche e la mia attività ad oggi consiste per lo più in consulenze, perizie per i tribunali e formazione dedicata a Psicologi, Psicoterapeuti, Avvocati, Medici, Forze dell’Ordine e tutti gli operatori che hanno a che fare con la sicurezza e la prevenzione e cura della salute emotiva delle persone.
Questa in brevissimo la mia esperienza alla quale ho voluto aggiungere in tempi recenti una seconda laurea in Psicologia Clinica e della Riabilitazione e un Master di II Livello in Criminologia Clinica perché sono anni che studio in autonomia decine di argomenti di psicologia, psichiatria, neuroscienze, biologia e antropologia e c’è ancora sempre moltissimo da imparare.

Quali studi intraprendere?
La criminologia è una materia multidisciplinare che implica conoscenze in moltissimi ambiti: sociologia, filosofia, antropologia, medicina, neurologia, neuroscienze, psichiatria, giurisprudenza, psicologia. Avendo al centro dello studio l’uomo e il suo ambiente è ovvio che più ne sappiamo meglio è.
Ecco perché di fronte a quelli che mi chiedono quali studi sia meglio intraprendere per approcciare questa professione ho qualche difficoltà a fornire una risposta: ho conosciuto ottimi operatori laureati in sociologia o in antropologia o in scienze dell’educazione, medici, ispettori di Polizia, psichiatri, ecc.
Non c’è un grande spirito di corpo nel mio campo per cui ognuno tende a tirare l’acqua al proprio mulino spacciando per verità assoluta quello che può essere un mero suggerimento cosicché lo psicologo ti dirà che la sua laurea è migliore, il sociologo che la sua è più completa, e così via.
Quello che mi sento di consigliare è di cercare da subito l’area operativa di maggior interesse e scegliere gli studi di conseguenza.
Giurisprudenza e Psicologia sono sicuramente due facoltà estremamente utili ancor di più se seguite da un master in criminologia.
Quanto alle nuove facoltà di criminologia che stanno spuntando qua e là ho dato un’occhiata a qualche programma ma personalmente non le trovo convincenti in quanto mi sembrano poco specialistiche.
Discorso a parte per la facoltà di Criminologia di Losanna in Svizzera, la prima scuola universitaria di polizia scientifica al mondo che ospita uno degli unici istituti in Europa a offrire una formazione completa in scienze forensi.
Quello che conta comunque, come in ogni corso di studi, è il corpo docente. Verificate che sia altamente qualificato e soprattutto che titoli di Laurea e Master siano riconosciuti dal MIUR (Ministero dell’Istruzione e del Merito) altrimenti si tratta di qualifiche non spendibili.
Al di là della facoltà che sceglierete dovrete comunque continuare a leggere e studiare per tutta la vita. Si tratta di una materia in continua evoluzione che richiede una preparazione costantemente aggiornata.
Partirò da giugno con la strutturazione di corsi e consulenze individuali di orientamento su zoom per aiutarvi a chiarirvi le idee e scegliere la strada più opportuna da intraprendere con l’ausilio, se servirà, anche dei vostri genitori.