“Il mondo al dritto. Le origini del Patriarcato e degli Stereotipi di Genere“ di Adriana Paratore
MIA INTRODUZIONE:
“Quando mi è stata proposta la lettura di questo libro dalla sua Autrice, che conosco e stimo da diversi anni e con la quale ho avuto modo di collaborare in occasione di sue interviste , ho accettato di buon grado, principalmente incuriosita dalla tematica da lei affrontata.
Tanto è stato detto e scritto sulla società patriarcale e sugli stereotipi di genere ritenuti tra le principali cause di violenza sulle donne, ma non avevo mai letto nulla in merito trattato in una originalissima chiave umoristico-sarcastico-ironica che mi ha ricordato a tratti i libri del famoso scrittore e psicologo Giulio Cesare Giacobbe.
Facilmente fruibile e di agile lettura mi sono divorata questo testo in una notte e una volta terminato, il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato : “Ecco uno scritto autenticamente irriverente quanto vero”. Con grande audacia, infatti, Adriana parte dal testo sacro per antonomasia, la Bibbia, per effettuare un’attenta disamina sull’origine del patriarcato e dei principali pregiudizi e stereotipi maschilisti duri a morire.
La figura della donna, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento è rappresentata come una sorta di propaggine oggettualizzata dell’uomo, la cui personalità, identità e individualità vengono completamente negate in ogni contesto relazionale.
Una donna senza un uomo, per la Bibbia, non ha nessun valore e tantomeno ha valore se non sforna e alleva figli che ne consentano la prosecuzione della specie. Situazioni di incesto e stupri collettivi sono ben tollerati, se non addirittura incentivati, da una sub-cultura patriarcale che a tratti fa paura per la violenza che la caratterizza. In questo sistema apparentemente anacronistico e malato la vittima anziché essere tutelata e difesa viene pure accusata e colpevolizzata. Questi e altri concetti profondamente misogini vengono analizzati e sviscerati dall’Autrice che fra tutti gli stereotipi trattati individua la maggior pericolosità in quello che vuole la donna “proprietà dell’uomo”, concetto che reputa essere alla base dei numerosi femminicidi che hanno luogo oggi.
La posizione di netta inferiorità del genere femminile cristallizzata nelle Sacre Scritture viene esplicitata attraverso la citazione di versi da queste estrapolate che la mettono in evidenza nei più disparati contesti. Segue una sorta di accurata esegesi da parte dell’Autrice in cui viene messa in luce la tragica posizione di un ruolo femminile misconosciuto e mercificato, retaggio di quella che attualmente è la posizione della donna ancora in molte realtà parecchi secoli dopo. Mi congratulo vivamente con Adriana per il coraggio, l’intraprendenza e l’indiscutibile preparazione in ambito teologico manifestati nell’affrontare argomenti tanto delicati quanto ostici con leggerezza, allegria e disincanto.
Sono d’altro canto certa che non di tratti di un libro per tutti. Bigottoni e benpensanti si scandalizzeranno senza ombra di dubbio…ma chi se ne frega! In un’epoca di masse standardizzate e impecorite ! Una voce fuori dal coro rappresenta sempre una stella luminosa in una coltre tristemente buia”.

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